L'arte di recuperare vecchi oggetti, apparentemente inutili, ha sempre sortito un grande fascino su di me. E' una capacità dal sapore un po' antico che mi fa venire in mente quelle suore che sanno, o sapevano, rammendare i tessuti, mamme che mettono le toppe ai pantaloni, papà che aggiustano qualsiasi cosa, ma anche vecchi oggetti che diventano arredo, vestiti usati che riprendono vita, camice da buttare che diventano stracci per la polvere (dopo aver staccato e conservato i bottoni ovviamente!).
Il recupero è una sintesi di risparmio e riciclo, per questo, di questi tempi, forse potrebbe tornare di moda! Ma recuperare è anche la magia di vedere un oggetto con gli occhi della creatività, di vederlo non solo così come si presenta ma anche come potrebbe essere dopo averlo trasformato un po'.
Qualche settimana fa, per la fretta, uno dei miei maglioni preferiti è finito nella lavatrice sbagliata e... ne è uscito male! Infeltrito! Già solo a dirlo vengono i brividi. A chi non è successo almeno una volta nella vita? Che poi, ci ho anche provato ad indossarlo ancora ma... irrecuperabile, almeno all'apparenza.
Poi, un paio di giorni fa, ho scoperto come viene fatta la lana cotta, e mi è tornato in mente il mio bel maglioncino. Nella mia mente non era più un maglione di lana infeltrito, ma si era trasformato in un bel cappottino per Sara!
Per rifinirlo ho utilizzato un avanzo di lana per fare una catenella, che ho cucito tutto intorno, e per fare gli alamari...
Per fare la lana cotta, ho lavato il maglione a 90°, e poi ho fatto un lavaggio freddo con del detersivo per piatti (ha una funzione infeltrente). L'ho fatto asciugare e mi sono divertita a tagliare e ricostruire...
La cosa più bella è che non c'è bisogno di grandi rifiniture perchè la lana cotta non sfila, quindi è veramente facile!
E per finire non sono proprio riuscita a resistere alla tentazione di scarpine di feltro abinate!
A presto!!